Matrimonio in Chiesa: Che Musica Scegliere?
Sposarsi in chiesa è una scelta, un rito sacro carico di sentimento, un momento emozionante da condividere con i parenti e gli amici più cari.
Già riesci a immaginare quel giorno mentre percorri la navata centrale, la luce che penetra dalle vetrate colorate, l’arte religiosa, la nonna commossa e lo sposo che aspetta all’altare… e la musica di sottofondo?
Creare la giusta atmosfera il giorno del proprio matrimonio, risulta di fondamentale importanza, dalla musica che accompagna la funzione a quella che intrattiene gli ospiti durante il ricevimento.
Un giusto mix tra solennità, armonia, romanticismo e divertimento.
Un dettaglio che non andrebbe trascurato, perché la scelta dei brani giusti può veramente fare la differenza alle proprie nozze!
Ma quale repertorio far suonare al proprio matrimonio?
Innanzi tutto bisogna chiedersi se si preferisce solo la melodia dell’organo o anche di altri strumenti, compresa la voce di un cantante, e soprattutto qual è il budget prefissato per l’accompagnamento musicale.
A seconda di cosa si sceglie e di quanti musicisti suonano, si può spendere da un minimo di 300 euro fino a un massimo di qualche migliaio di euro.
La messa nella sua semplicità può trasformarsi in un vero e proprio concerto, che sottolinei gli attimi più clou della cerimonia lasciando un bellissimo ricordo.
I momenti che solitamente vengono sottolineati sono: l’attesa degli ospiti in chiesa prima dell’arrivo della sposa, l’entrata della sposa, la comunione, la firma dell’atto di matrimonio, l’uscita degli sposi.
Un programma che può cambiare a seconda della dinamica che il parroco dà alla cerimonia.
E’ importante parlare per prima con chi officerà la messa, in modo da stabilire i momenti adatti e i pezzi da far eseguire ai propri musicisti.
Parlare con il prete risulta fondamentale anche per molti altri aspetti, chiarite subito se sono ammessi solo brani sacri durante la messa, e in caso avvertite per tempo i musicisti qualora dovessero cambiare la scaletta.
Ricordate inoltre che solitamente l’organista della chiesa che si sceglie non si può cambiare.
L’organico del gruppo può andare dal minimo di un duo piano/voce, a tutte le varie alternative che presentano uno strumento di accompagnamento e uno strumento solista: arpa e flauto, violoncello e violino, organo e violino.
Si può infine arrivare ad ensemble più importanti, come quartetti d’archi accompagnati o meno da voce solista, o se si preferisce impegnare l’intero coro.
I brani più eseguiti: tradizione e sacralità
I brani più eseguiti sono quelli che ricalcano la tradizione ed un’origine sacra.
Durante l’attesa degli ospiti, mentre la sposa tarda ad arrivare, di solito i musicisti intrattengono gli astanti con arie strumentali come “l’aria sulla 4^ corda” di Bach, la sonata “Al chiaro di Luna” di Behetowen o “L’inverno” dalle 4 stagioni di di Vivaldi.
Per l’entrata della sposa è un must la marcia nuziale di Wagner, solenne e pomposa, che sottolinea la sacralità dell’atto che i due sposi stanno per compiere. Alternativa può essere l’Ave Maria di Schubert per l’emozione che sa suscitare.
Per la comunione è quasi d’obbligo il “Panis Angelicus” di Cesar Franck, ma può essere sostituito anche con il celebre largo tratto dallo Xerse di Hendel (“ombra mai fu”), nel suo riadattamento in preghiera chiamato “O mio Signor”.
Al momento della firma, sia che il parroco la preveda subito dopo il rito nuziale sia che la preveda alla fine della messa, è necessario eseguire un pezzo lungo, perché solitamente questa procedura impegna diversi minuti.
Per questo momento è perfetto il “Dolce Sentire” di Ortolani, estremamente dolce e coinvolgente, o “L’Ave Maria” di Shubert nella versione in latino, che dura tre ripetizioni.
Per ensemble senza voce è perfetto il canone di Pachelbell.
Per l’uscita, che rappresentare il momento di sommo giubilo perché i due amati sono finalmente marito e moglie, è quasi obbligatoria la marcia nuziali di Felix Mendelssohn o, in alternativa, l’Alleluia dal Messiah di Handel, se avete ingaggiato un coro.